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BAROLO 2017 DIEGO E DAMIANO BARALE
DIEGO E DAMIANO BARALE
I due fratelli Barale nel 2010 hanno “rifondato” l’azienda di loro padre Carlo, scomparso prematuramente negli anni Ottanta.
Una volta ritornati in possesso dei terreni ereditati, ubicati nei comuni di Barolo e Monforte d’Alba, e della cascina Aie Sottane, una delle più antiche case di Barolo oggi restaurata, i fratelli hanno dato vita all’azienda agricola Diego e Damiano Barale. Entrambi enotecnici, sono mossi dalla consapevolezza di avere “tra le mani” vigneti dalle grandi potenzialità dai quali vogliono ottenere vini puri che preservino le qualità aromatiche dell’uva.
Sono vini della tradizione con lunghe macerazioni e sapiente uso non invasivo del legno che nascono prima di tutto dal lavoro manuale nei vigneti Cannubi, Monrobiolo di Bussia e Castellero.
BAROLO
nebbiolo 100%
Le uve provengono dai vigneti Monrobiolo di Bussia e Cannubi, duecru che rappresentano la finezza e l’eleganza nel variegato territoriodi Barolo. Un vino dunque di struttura e di corpo, ma con eleganti tannini maturi che riempiono la bocca senza aggredirla.
Una vera armonia tra le sensazioni retro-olfattive e quelle iniziali nasali di frutta, rosa, liquirizia e spezie. Nel tempo, tende a sviluppare note terziarie più vicine al cuoio e al goudron che alla cannella e alla vaniglia.
- Tipologia di vino
- Vino rosso fermo
- Filosofia di produzione
- Viticultura ragionata
- Uve
- Nebbiolo 90%, Croatina 10%
- Gradazione alcolica
- 13,50 % vol.
- Denominazione
- Barolo DOCG
- Regione
- Piemonte
- Formato
- 0,75 L
- Sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze
- Contiene Solfiti maggiori a 10 mg/litro in termini di SO2 totale
DIEGO E DAMIANO BARALE
Si potrebbe descrivere questa azienda in poche righe partendo dal marchio aziendale: una falce con una coccinella. Certo, la falce simboleggia la tradizione del lavoro contadino e l’amore per la terra, ma presentarla in etichetta è anche indice di sfrontatezza o audacia. La prima volta che l’ho vista mi sono domandato chi avesse avuto il coraggio di metterla su una bottiglia di Barolo! La coccinella allude al rispetto per l’ambiente, ma è soprattutto un portafortuna per i due fratelli Barale, che dal 2010 hanno rifondato l’azienda di loro padre Carlo, scomparso prematuramente negli anni Ottanta.
Una volta ereditati i terreni siti nei comuni di Barolo e Monforte d’Alba, e la cascina Aie Sottane, una delle più antiche case di Barolo oggi restaurata, i fratelli hanno dato vita all’azienda agricola Diego e Damiano Barale. Entrambi enotecnici, sono mossi dalla consapevolezza di avere tra le mani vigneti dalle grandi potenzialità, dai quali vogliono ottenere vini puri che preservino le qualità aromatiche dell’uva. Sono vini della tradizione, con lunghe macerazioni e sapiente uso non invasivo del legno, che nascono prima di tutto dal lavoro manuale nei vigneti Cannubi, Monrobiolo di Bussia e Castellero. Le viti sono scrupolosamente accudite per mantenerle in equilibrio dal punto di vista agronomico e ottenere così un’uva sana ed espressiva, perché la differenza inizia da lì. Come avremmo potuto non seguire il percorso di Diego e Damiano?