Vitigno a bacca nera forse giunto in Trentino dalla provincia di Verona, dove i vigneti erano presenti attorno al lago di Garda; in quelle zone la varietà era conosciuta come Tirodola, dal sistema di allevamento con le tirelle. Attualmente il Teroldego viene coltivato quasi esclusivamente nella zona del Campo Rotaliano, nella Valle dell'Adige a nord di Trento. Il vitigno apparve negli "Annali dell'Agricoltura del Regno d'Italia" di Filippo Re, nel 1811; successivamente lo si ritrova nella descrizione del Pollini (1819), ripresa poi dall'Acerbi (1825). Ma è nel 1894, ad opera del Mach, che se ne ritrova la descrizione completa. Ha affinità genetiche con il Lagrein, il Marzemino e il Syrah, tutti di probabile origine orientale.
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Villa Corniole
Giovo (TN)